il DPCM del 8/7/03 dice che…

Per quanto riguarda la popolazione generale, con il DPCM 8/7/2003 relativo ai campi elettromagnetici a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz, la normativa italiana ha recepito gli standard ICNIRP per la maggior parte delle numerose fonti di esposizione a RF, ad esclusione delle sorgenti fisse radiotelevisive e per le telecomunicazioni. Per queste particolari sorgenti sono stati fissati limiti più restrittivi dei valori ICNIRP, pari a 20 V/m nell’intervallo delle frequenze
compreso tra 3 MHz e 3 GHz, nonché valori di attenzione e obiettivi di qualità.

I VALORI DI ATTENZIONE consistono nel livello di riferimento di 6 V/m da non superare nelle aree a permanenza prolungata (>4 h), incluse le loro relative pertinenze esterne.

Gli obiettivi di qualità prevedono che lo stesso valore di riferimento di 6 V/m sia rispettato anche in aree esterne intensamente frequentate, quali luoghi destinati ad attività sociali e parchi gioco. A seguito delle modifiche al DPCM 8 luglio 2003 introdotte dalla Legge 221/2012, sia i valori di attenzione sia gli obiettivi di qualità sono da intendersi non più come valori mediati su sei minuti ma come valori mediati nell’arco delle 24 ore. (*)

(*)Dal Rapporto ISTISAN 19/11. Gli studi epidemiologici a cui fa riferimento il documento, si riferiscono ad esposizioni con durata relativa. Oggi siamo costantemente immersi in campi elettrici ed elettromagnetici, e lo saremo sempre di più in virtù della crescita esponenziale degli impianti di comunicazione e della presenza di apparecchiature elettroniche all’interno degli ambienti domestici e lavorativi.